Eh si: i cittadini italiani all'estero hanno gia' ricevuto le schede
elettorali, e si apprestano a votare, prima degli altri! Anzi c'e' chi come
noi ha gia' anche votato.
Vi spiego come funziona. Ci sono 4 circoscrizioni estere: Europa, Sud America, Nord America, Africa + Asia + Oceania + Antartide (ma chi e' che vota dall’Antartide????). La prima circoscrizione elegge 7 tra deputati e senatori, la seconda 6, la terza 3, e la quarta ( la nostra appunto) solo 2. Ecco, i soliti sfigati! L'ambasciata ti manda a casa una busta formato A4, chiamata pomposamente “il plico elettorale”, che contiene 1 foglio con le istruzioni, 1 foglio con il tagliando elettorale (la prova che hai votato), la lista di candidati per Senato e Camera, le 2 schede e 2 buste: una bianca per mettere le schede e 1 rosa con indirizzo dell'ambasciata in cui mettere la busta bianca e il tagliando elettorale. Raccomandazione da istruzioni: non mettete il mittente sulla busta rosa (ma dai, meno male che me l'avete segnalato). Bisogna poi usare una penna biro o blu o nera (non la matita come nel seggio vero, cosi' non possono cancellare...Furbi!). I documenti inviati non devono essere riconoscibili. Quante preoccupazioni per assicurare la segretezza del voto.... I partiti votabili sono solo i 4 principali (Pd, Pdl, Grillo e Monti) i piccolini non hanno ovviamente speranze su un quorum di 2 parlamentari. I candidati per cui esprimere la preferenza sono 2 per ogni lista e sono di livello internazionale! C'e' una tale Sharon (indovinate per che partito si presenta???), un certo' Joe, una signora nata a Tunisi, uno ad Adelaide e uno a Johannesburg (ma non manca neanche quello nato in provincia di Catanzaro!).
Quindi
facile: basta tirare fuori le schede e quando pronti votare. E tutto il rito del voto? la ricerca del certificato elettorale 5
minuti prima di andare al seggio, il vicino di casa che fa lo scrutatore, la
carta d'identita' che si rompe nelle mani del verificatore, la cabina di
compensato, il presidente che dice a voce alta il tuo nome confermando che
hai votato, le % di affluenza al seggio, rigorosamente divise tra maschi e femmine, scritte
sulla lavagna?
Niente di tutto questo: ci siamo seduti sul tappeto del salotto, Andre in mutande (boxer di rigorosamente di fattura italiana, of course), senza scarpe come si usa qui, e abbiamo esercitato il nostro diritto di voto. Si ma che ansia: e se ho le mani sporche del cioccolato che stavo mangiando un minuto fa e impiastro la scheda, me la annullano? E se sbaglio simbolo, che non si sa mai? Non posso mica uscire e chiedere una scheda pulita. Mi tocca implorare Anacleto, l'ambasciatore, in persona, di farmene avere un'altra: ma arrivera' in tempo? E se Macchia mangia le buste con dentro le schede? Anacleto, er gatto me s'e' magnato le schede che ne posso avere altre? Ma dai, si perde tutta l'importanza del momento... E poi ho dovuto inseguire Andre su per le scale per scoprire cosa aveva votato, non si sa mai avesse confuso i simboli.... D'altronde il voto e' segreto!!! Comunque anche questa e' fatta. Il nostro contributo fondamentale l'abbiamo dato. Vedrete che il senatore dell'Asia (senza offesa per Africa, Oceania e soprattutto Antartide, ma lo sentiamo gia’ un po’ nostro) fara' la differenza. Speriamo che Anacleto non legga il mio blog se no annulla tutta la tornata elettorale singaporeana! |
The everyday life and the discovery of the town of an Italian girl just landed in Singapore
venerdì 15 febbraio 2013
Election day
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