L’altro
giorno e’ finalmente successo che siamo rimasti senza benzina nella motoretta.
E capirai che notizia. A Milano succedeva una volta la mese: al che prendevi la
tua bottiglietta, che magari era sotto la sella, andavi dal benzinaio e mettevi
quello che ci stava. Facile no? A Singapore ovviamente non puoi recarti dal
benzinaio con la bottiglietta, ci vuole apposita tanica per trasporto
infiammabili (regola sancita dal codice della strada singaporeano, ho
controllato). Ma soprattutto devi lasciargli il numero di carta di identita’.
Ma come, per prendere 1 litro di benzina, ma siamo matti? Chissa’ mai che tu te
la porti a casa e poi invece di metterla nella moto ci fai, che so’, una bella molotov.
Meglio tutelarsi! Chissa’ quale sara’ il motivo per cui vogliono sapere chi e’
che si porta via la bottiglia della benza invece che infilarla nel serbatoio
della macchina. Non credo sia per fare
una statistica del motociclista piu’ scemo della citta’, quello che in 1 anno
riesce a collezionare piu’ di 5 serbatoi vuoti. E se vado al self service? Eh
no, a Singapore il self service non c’e’. Benzinai aperti 24 ore, devo dire una
bella comodita’, non devi stare a stirare le banconote, a tenere lontano il ragazzo
che vuol farla al posto tuo in cambio della mancia ed altre amenita’. Certo ti
perdi tutto l’opposto corollario e soprattutto la sicurezza di sporcarti le
mani mentre versi il prezioso liquido nel tuo mezzo. Eh, questo si chiama
civilta’! Comunque con tutta sta trafila di taniche e registrazioni conviene
spingere la moto fino al piu’ vicino benzinaio, tanto c’e’ fresco….. Sto fatto
del motorino mi ha fatto venire in mente un’altra cosa, riscontrata da poco
proprio in Cambogia. In quanto italiana, cresciuta a Roma e residente a Milano,
mi vantavo di essere in grado di attraversare in qualsiasi posto del mondo
senza problemi. Persino al Cairo, che ha solo strade a 4 corsie, senza semafori
e attraversamenti pedonali, e un flusso di macchine continuo, riuscivamo a
passare lasciando indietro i “biondini” imbranati. In Cambogia no. Le strade sono strette, c’e’ un flusso ininterrotto di motorini e tuk
tuk che vanno a 30 all’ora e non si fermano: lenti ma
inesorabili, vanno sempre. Quando svoltano a sinistra ad esempio, non fanno la curva larga,
ma si buttano nella corsia di destra contromano poi la attraversano in diagonale
e infine si rimettono nella loro corsia. Nessuno suona e nessuno si ferma, e tu
nel tuk tuk con gli occhi sbarrati cerchi di capire il modo migliore per parare
la botta. Stesso per attraversare. Tu ti butti in mezzo alla strada, ma loro ne’
accennano a fermarsi,ne’ a scansarti, ne’ ti suonano. Il trucco sta nel
continuare a camminare come se non arrivasse nessuno, a testa alta, e passare,
sperando che non ti mettano sotto. E non succede! Certo all’inizio un po’ di
ansia c’e’ ma e’ l’unico modo. Ho visto una mamma occidentale, con una
bambina per mano, ferma nel mezzo della strada impossibilitata ad andare sia avanti che
indietro, e nessuno che si fermava per lasciarle passare. E ti credo se ti fermi
di sicuro ti si pianta uno nel di dietro. Un po’ come Andre appena tornato a
Milano da Londra: ad ogni striscia pedonale inchodava. Ma dai, noi non siamo
abituati a questi momenti di civilta’, si rischia che ti tamponano e poi ti
menano pure perche’ hai frenato alle strisce pedonali. A tal proposito mi viene
in mente una domanda dei quiz della patente di Singapore: when you see the signal “zebra crossing” it refers to: a) a pedestrian
crossing: b) a children playground around, c) a place where normally zebras cross?
A volte sono piu’ demenziali di noi…..
io sono la prova vivente: freno alle strisce pedonali per far passare un ciclista e vengo tamponata da un baldanzoso omino (anna di nascita 1923) il quale serenamente mi dice: "Mi scusi tanto, si vede che la sua auto frena più della mia"!
RispondiEliminabaci baci
E gia' tanto che essendo un signore "datato" non ti ha menato per la tua impudenza!!
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