Oggi sono andata un po’ in giro per
Singapore. Una bella giornata di sole, con cielo azzurro e vento. Anzi e’
addirittura una settimana che c’è il sole, il vento e non piove….! Incredibile.
In compenso ci tocca bagnare le piante (diciamo che un temporalino serale ogni
3 giorni non sarebbe male) e comunque fa un caldo bestia. Oggi alle 2 in
giardino sotto l’ombrellone c’erano 41 gradi, con solo il 44% di umidità contro
il solito 70% (sapete che ho un debole per la meteo). Però tutti i mezzi di
informazione si ostinano a dire che la massima e’ di 32 max 33 gradi. Ma dove
la prendono la temperatura? Dentro casa con l’aria condizionata? Forse non
vogliono spaventarci troppo, e comunque a Singapore non fa caldo!!
Il mio giro (rigorosamente in
macchina con air con a 2) è stato dalle parti di Orchard Road, la zona centrale
con tutte le vie dello shopping, gli alberghi prestigiosi, i condomini più
fighi, etc etc. E devo dire che in una giornata come oggi ne apprezzi tutta
l’imponenza, con questi palazzi di acciaio e vetro contornati di
giardini super rigogliosi, con le palme che si muovono al vento e il cielo blu.
Non sai bene dove sei andato a finire…. E pensare che 47 anni fa (il 1965 e’
l’anno della costituzione di Singapore e all’inizio di agosto c’è la festa
nazionale con tanto di parata e frecce bicolori) non c’era nulla di simile,
solo giungla, casette, povertà e sporcizia. Un bel cambiamento! E possiamo dire
che sono stati i cinesi “buoni” a rendere possibile questa crescita, buoni nel
senso che hanno preso il meglio dell’essere cinesi, quindi la capacità
imprenditoriale (i cinesi sono famosi per essere dei giocatori accaniti, quindi
persone che amano il rischio), il pragmatismo, la tolleranza “apparente”, ma
non hanno preso, o forse hanno preso in maniera più blanda dei loro cugini
mainland, l’arroganza e il mettere il business davanti a tutto (quindi fare il
latte in polvere col cemento o le mozzarelle blu). E infatti benché si sentano
cinesi al 100% i Singaporeani sono e si sentono diversi dai cinesi veri e
sempre meno li tollerano e si fidano di loro. Tollerano tutti ma non i cinesi!!
Ho già raccontato la storia dell’incidente della Ferrari guidata dal cinese, e
delle sciure che ti dicono di non comprare la verdura che viene dalla Cina
perché non si sa come è coltivata. Insomma un po’ se la tirano! E comunque così
è facile: sono solo 5 milioni (e fino a 5 anni fa la popolazione era la metà)
contro quei poveracci che sono 1,2 miliardi (e sicuramente di piu’) e tutti
ammucchiati; è difficile farli obbedire tutti insieme alle stesse regole,
qualcuno da qualche parte prima o poi ti scappa! Come fai a dire a 1,2
miliardi: non mangiare sui mezzi pubblici? Uno che si fa un’aluccia di pollo
come snack prima o poi salta fuori!
Ma com’e’ sto blog cosi’
intellettuale? E’ che ho scoperto oggi di essere un “cervello” in fuga. Questa
la definizione data dal Corriere degli italiani all’estero che devono pagare
l’imu sulla casa di proprietà che non usano (e non affittano), con l’aliquota
piu’ alta. A prescindere dall’Imu e compagnia bella, mi chiedo: saranno tutti
cervelli in fuga questi italiani all’estero o c’è anche qualche headless
chicken nel gruppo? Secondo me i cervelli sono pochi e noi non ne facciamo di
sicuro parte!!
A proposito di cervelli (purtroppo
non in fuga): sempre sul Corriere di oggi ho potuto apprezzare la foto di Bossi
mentre pranza con Maroni in canottiera. Ancora con ‘sta cosa della canottiera?
Manco Bruce Willis se la mette più. Regaliamogli una t-shirt a quest’uomo con
su scritto “sono un cervello in fuga”, poi ognuno la interpreta come vuole…..
Nessun commento:
Posta un commento