venerdì 25 maggio 2012

Contrasti


L'altro giorno come al solito mi sono persa, ma e' stata una perdita proficua, perche' sono finita in una via di shop houses. Quindi? Ma si le shop houses sono le belle case tradizionali di Singapore, praticamente delle case monofamiliari messe le une vicino alle altre senza soluzione di continuita' (che proprieta' di linguaggio, eh) con sotto la parte negozio e sopra la parte abitazione. A parte il fatto che sono molto carine, spesso colorate, con delle bellissime porte, sono una delle cose un po' storiche  ancora rimaste a Singapore, perche' credo le ultime risalgano agli anni 50 e ce ne siano di sicuro di piu' vecchie. Tante, probabilmente le piu' mal messe, sono state abbattute per far spazio ai grattacieli, e quelle rimaste ora sono ristrutturate e usate soprattutto come abitazione, anche se in alcune zone ce ne sono ancora con il negozio nella parte bassa. Sono uno dei pochi contrasti che si vedono a Singapore. Di sicuro tutte le grandi citta' hanno dei contrasti ed in Asia credo in particolare. Anche a Roma c'e' il colosseo e le auto che gli girano intorno, ma quello non lo definirei un contrasto: e' un sito archeologico in mezzo a una citta'.  Quando arrivi ad Hong Kong e vedi che i ponteggi che usano per costruire i grattacieli sono fatti di bamboo, oltre a pensare che sono pazzi, pensi che sia un bel contrasto! In realta' a Singapore non mi pare ci siano cosi' tante cose vecchie e tradizionali vicino a cose super moderme. Certo, incontro spesso un omino cinese con solo i pantaloni (intendo a torso nudo) che pedala su una bici a 3 ruote, tipo triciclo, carica di cartoni, ma tipo che lo sovrastano di almeno un metro. Ecco questo signore di solito pedala davanti al double deck su cui mi trovo io.... E' abbastanza inusuale! A proposito di triciclo, non c'entra nulla con quanto stavo dicendo, ma un po' di giorni fa in giro per un parco dove l'attivita' principale era andare in bici c'era una poveretta, che avra' avuto 25 anni che andava sulla bici con le rotelle!! Solo qui fanno ste robe. Vi immaginate una ragazza al parco sempione in bici con le rotelle? Vabbe' mi ha fatto molto ridere.
Altro contrasto sono i food courts: Singapore cosi' pulita, ordinata, con le sue aiuole ben tenute e innaffiate, i pratini sul marciapiede sempre rasati, neanche una carta per terra, e ad un certo punto come un piccolo girone infernale ecco comparie un gruppo di mini bancarelle di cibarie strane  e  improponibili, spesso puzzone, che ci vengono a ricordare che qui il mangiare viene prima di qualsiasi cosa! Che non solo sono brutti e spesso disordinati, ma le puzze che ne derivano (che poi magari sono dei profumi meravigliosi per chi se ne intende!). Che poi il disordine non e' solo nei food court: l'altro giorno il giornale parlava della via a luci rosse di Singapore. Non e’ che pensassi che le mitiche signorine qui non ci fossero, e' che e' tutto cosi' preciso che non ti viene neanche in mente (forse dovrei aggiornare la sezione cose che non ci sono: le signorine in minigonna ascellare ai bordi  delle strade di notte). Beh comunque ci siamo andati subito! Prima abbiamo fatto la strada parallela che a detta del giornale e' abitata da gente per bene, e poi quella a luci rosse. Beh non abbiamo visto la differenza. Si in quella a luci rosse c'era piu' caos che nell'altra; in realta' c'era un bel casino (un misunderstanding?)  ma se non lo sai che e' la via a luci rosse non lo indovini mai. Boh sara' un'altra leggenda metropolitana? Come la storia delle mosche nei bagni in Cina, l'avete letta? Che io ho sentito la notizia su BBC World, il mio guru in fatto di news, e quando parlava di “flies” pensavo fosse un modo di indicare qualcosa che non conoscevo. Invece no intendeva proprio le mosche. Nei bagni pubblici cinesi, da non so quando in avanti non ci devono essere piu' di 2 mosche per bagno!!! Ma chi se le inventa ste robe. Voglio vedere se mandano qualcuno a controllare. Che fai di lavoro: conto le mosche nei bagni pubblici di Pechino..... Magari ci sono delle vacancies!!!

martedì 22 maggio 2012

scrittori e uccelli!


Ieri è stata, come dicono gli inglesi, una giornata un po’ hectic!! La mattina dovevo incontrarmi con le mie amiche del gruppo di lettura (si come i pensionati, solo che ancora i libri riusciamo a leggerli da soli) per incontrarci con uno scrittore singaporeano. Wow!! Si non è che dovevamo incontrare il Murakami della situazione, comunque sempre uno scrittore è. Inoltre questo signore è membro del parlamento, professore universitario, autore di best seller su tematiche legali-internazionali (è un avvocato) e a tempo perso uno scrittore di fiction, il cui libro peraltro pare non sia andato oltre le 5.000 copie. In realtà il libro è carino, alla fine ti prende, solo che è un po’ lento (tutte pensavamo che lo scrittore avesse una settantina di anni, in realtà ne ha 51). La cosa interessante è che il libro ha per oggetto il contrasto tra la Singapore fino agli anni ’70-’80 e quella attuale dello sviluppo (ecco perché ha venduto solo 5.000 copie!!). Comunque, data l’importanza dal meeting, vietato arrivare in ritardo. Mi alzo, faccio la doccia, entro in cucina per finire di fare colazione e sul pavimento ci sono delle piccole piume e il tappetino è tutto arrotolato. Entro un po’ di più e vedo gatto Macchia che gioca con qualcosa che ad una miope assonnata e senza occhiali sembrava un topolino.
 E MO CHE FACCIO? Inforcati gli occhiali, scopro che si tratta di un uccellino che la bestiaccia ha catturato non so come. Arrotolo Macchia nel tappetino e gli porto via l’uccello nel tentativo di salvarlo. E miagolava pure il fetente. L’uccellino poveretto non era messo benissimo, per cui lo metto in un cestino con del cotone, cercando di fare una specie di nido, e lo metto fuori lontano dalle grinfie del gatto. Nel frattempo il meeting con lo scrittore si avvicinava…. Scrivo un biglietto alla signora delle pulizie spiegando la situazione e chiedendole di dare un’occhiata. Ovviamente sono arrivata in ritardo. Per fortuna l’organizzatrice si era tenuta un po’ margine e sono arrivata prima dello scrittore, il quale si è intrattenuto per circa un’ora e mezza con 10 sciure fancazziste nel bel mezzo della settimana, con tutto quello che avrà avuto da fare, e senza nemmeno chiedere dei soldi!!! Si è bevuto una tazza di te ed è stato contento così. Ma vi immaginate la stessa cosa in Italia? Prima di tutto ma chi lo conosce di persona un membro del parlamento (questo signore è venuto perché conosceva una delle ladies), inoltre se anche fosse non verrebbe mai ad un incontro così informale e poco remunerativo sia in termini economici che di immagine!! Credo che queste cose possano succedere a Singapore e in pochi altri posti al mondo, probabilmente a causa della sua dimensione  che consente più o meno a tutti di entrare facilmente in contatto con persone di estrazione e interessi simili. Ad esempio l’altro giorno sono andata ad una presentazione di un corso sull’Asia e ho incontrato 2 ragazze italiane che conoscevo e una francese mia compagna di corso di cinese. Alla fine seguiamo tutti  più o meno gli stessi percorsi. Leggevo sul giornale che uno scrittore di best seller sul tema della creatività, svedese, dopo aver vissuto in varie parti del mondo ed in particolare in Asia, ha deciso di fare di Singapore la sua città. La motivazione è che qui c’è gente da tutto il mondo, le differenze culturali e religiose sono per lo meno tollerate, è comunque abbastanza facile incontrare persone diverse e interessanti; questo fa si che si crei un ambiente in cui ciascuno di noi possa sentirsi parte del mondo, parte dell’umanità. E questo essere parte dell’umanità ci permette di essere ispirati e di avere nuove idee, di cui tutti possono poi  beneficiare. Sicuramente un punto di vista, ma forse in parte condivisibile visto che da chi sta chiuso nella sua grotta difficilmente scaturiscono nuove idee…. Da qui poi a dire che Singapore sia un posto che sviluppa la creatività, forse un po’ ce ne corre.
Di sicuro è un posto dove prolifera il soldo. Sapete quante tra Lamborghini, Porsche, Ferrari e  Maserati ci sono a Singapore:? Più di 4.000, che su 5 milioni di abitanti fanno una ogni 1.250 abitanti. Non male!! E la notizia della settimana è quella di un incidente avvenuto sabato notte dove una Ferrari guidata da un cittadino cinese (importante, non singaporeano!) ha travolto un taxi. Purtroppo sono morti in 3, e ad oggi, che sono ormai passati 8 giorni, ancora abbiamo in prima pagina aggiornamenti sull’incidente. Ma l’euro, la grecia, gli internazionali d’Italia??? Niente. Ma lo so che non ve ne frega di questa roba e volete sapere come è finita con l’uccello ferito. Purtroppo non è finita bene, nel senso che l’uccello in qualche modo se n’è andato dal nido provvisorio, ma il felino assatanato l’ha ripreso e questa volta non c’è stato scampo. Makkia the Killer. Adesso rido, ma ci sono rimasta davvero male per povero uccellino. Altro che posto dove vivere in pace e in armonia, per qualcuno è veramente “a nightmare”!!

venerdì 18 maggio 2012

Summer time!


Finalmente è arrivata l’estate anche a Singapore. Cosa? Ma non c’erano sempre 30 gradi, ciabatte, canotte e bagni in piscina? Certo, ma l’estate mica si misura dalla temperatura. L’estate e’ il momento in cui la terra (almeno il pezzo in cui ti trovi tu) è più vicina ai raggi solari a causa dell’inclinazione dell’asse (credo!!). A prescindere, l’estate ha una sua spiegazione scientifica anche se all’equatore (e qui siamo a gradi 1,66 di latitudine) l’inclinazione dell’asse terrestre non risulta così marcata da cambiare significativamente le temperature. Quindi siccome in tutto il resto dell’emisfero nord e’ estate (e noi siamo a 1 grado Nord) e’ estate anche qui.
 E cosa si fa di solito in estate? Si va in vacanza, prevalentemente al mare, e quindi via con grandi pubblicità di resort di mare; ci si veste leggeri: e quindi tutti a mettere in vetrina infradito, costumi e canotte (che a febbraio cercavo un paio di bermuda, e non sono mica riuscita a trovarli eh); ci sono le vacanze scolastiche, quindi tutti a proporre campus sportivi per i ragazzi. E così via! Sembra quasi di essere a casa. Per non parlare delle cibarie: sono arrivate le fragole dalla California, che sono grosse il doppio delle nostre grosse. Ecco sono l’unica frutta estiva che c’è: per il resto mele, pere e mandarini. Ma non sono mica tanto centrati, che per il capodanno cinese abbiamo mangiato le albicocche e le ciliegie. Devo dire che il meccanismo della frutta e verdura mi sfugge ancora, io che sono la paladina del “mangiamo solo la roba di stagione” ormai prendo quello che trovo. La cosa buffa di Singapore infatti e’ che, pur avendo uno tra i 5 porti con maggior traffico del mondo ha la peggiore distribuzione per il consumo interno. Vai al supermercato e trovi una cosa, poi per le successive 4 settimane quella cosa non c’è più. Bisogna fare incetta, come ai tempi della guerra del golfo! Tornando al porto di Singapore, cito una fonte prestigiosa, “Time out”, per dare qualche numero: nel 2011 sono transitati 29,94 milioni di container standard (che credo siano quelli più grossi), 942.000 passeggeri di navi da crociera, e 50.000 navi da trasporto, tra porta container, petroliere e altro. Ma by the way quanti container porta una nave perché quasi 30 milioni di container diviso mettiamo 30.000 navi fa 1.000 container per nave (l’ho fatto con la calcolatrice…) e impilandoli fino a un massimo di 6 fa 166 file. Vabbè che le portacontainer sono enormi, ma 166 mi pare un po’ tanto. A prescindere, continuando con le statistiche, al porto lavorano 170.000 persone (come 2 capoluoghi di provincia di medie dimensioni) e il porto contribuisce al 7% del PIL di Singapore. Non male no! L’altro giorno ero a un colloquio (ebbene si faccio anche dei colloqui ma non mi s’accatta nessuno …..!) e ho detto al tizio che mi intervistava che mi piacerebbe lavorare nel settore marittimo e lui: ma no, dopo tutti questi anni nel fashion. E appunto per quello!! A parte gli scherzi deve essere interessante, specie se si pensa che tutte le merci pesanti, ingombranti e non deperibili viaggiano per il mondo via nave. Peccato non si possa andare a farci un giro. Sabato ci siamo appostati fuori dal porto in un punto dove si vedeva come lavoravano le gru, e dopo 2 secondi è arrivata la guardia a cacciarci via. Che noiosi! A proposito di Time out e di spettacoli, come ho forse già detto, Singapore non è così effervescente. Ci hanno regalato 2 biglietti per il cinema, ma non si riesce mai a usarli perché ci sono solo robe tipo la guerra dei troni, super eroi, film cinesi o indiani. Quelli carini, o comunque più di gusto europeo, stanno su 2 giorni e poi li danno tipo il sabato alle 11 del mattino o il venerdi’ alle 13. Allora non distribuirli neanche, tanto chi ci va a quell’ora? Solo delle casalinghe disperate appassionate, ma proprio appassionate di cinema.
Invece sabato scorso siamo andati a vedere una commedia di Shakespeare, La Dodicesima Notte, rappresentata all’aperto in un parco (la fotina qui di fianco si riferisce allo stage, la luna e' finta!!). La cosa carina è che si stava seduti sull’erba e ognuno si era portato la coperta e il mangiare e si guardava Shakespeare facendo il picnic. E figurati se a Singapore non si finiva per mangiare anche a teatro!! Comunque è stato davvero carino, forse un filo scomodo per la seduta ma divertente. E poi vuoi mettere Shekespeare con un bicchier di vino? Si capisce tutto meglio!!! E’ arrivata l’estate anche a teatro!!

martedì 8 maggio 2012

Malaysia!


Anche qui si e' festeggiato il primo maggio, quindi 4 bei  giorni usufruendo del ponte. Cosa fa l'italiano medio in queste circostanze: salta in macchina e va al mare, cercando di fare una partenza intelligente. Anche l'italiano medio che vive a Singapore, invece di fare come il cinese medio che prende l'aereo e va al mare, salta in macchina e dove va? In Malesia e' ovvio!!  Anche qui purtroppo bisogna fare la partenza intelligente, in quanto, a causa dei non proprio ottimi rapporti tra Singapore e Malaysia, nonostante siano costretti a convivere e fare business together, i controlli sono sfinenti. Si arriva alla dogana di Singapore, con facce occidentali e macchina targata S (Singapore ca va sans dire), si porgono dei prestigiosi permessi di soggiorno e anche i passaporti. E il tipo li esamina accuratamente ti chiama perche' tu ti faccia riconoscere e dopo aver interrogato il computer ti rida' il tutto. Che anche il doganiere svizzero dei vecchi tempi ti faceva passare senza nemmeno guardare la carta d'identita' ( una volta ci sono andata anche senza che l'avevo dimenticata). A questo punto si supera il ponte che ci collega con la Malaysia (Singapore e' un'isola, come dice il mio deejay preferito, “our sunny island”, ma quale sunny che piove sempre!!) e si arriva dal doganiere malese che esamina a sua volta i passaporti e ci mette un bel timbrozzo, con scritto valido per 3 mesi!! Paura! Se i rapporti peggiorano la prossima volta ci tocca chiedere il visto! Ho gia' consumato 3 pagine di passaporto! Comunque eccoci in Malaysia. Destinazione costa east, nord, alle isole Redang parco marino. 500 km. Vabbe' in dogana alle 8 arrivo alle 4 per stare larghi. Ma quando mai! Siamo arrivati alle 7 di sera dopo 11 ore di palme, palme e ancora palme, attraversamenti impossibili di citta' confusionali, fermandoci solo per un orribile caffe' e per le immancabili patatine da auto. Uffa! Ma con 11 ore di auto arrivo in calabria! Comunque visto che Pulau Redang e' collegata con volo diretto a singapore (smart!) la prossima volta vado in aereo. Diciamo che almeno la benzina costa poco, tipo 50 centesimi di euro per la benzina 97 ottani, e solo perche' gli stranieri, leggi singaporeani che sono gli unici stranieri ad andare in Malaysia in macchina, non possono comprare la 95 che costa solo 30 centesimi di euro. Quindi Malaysia peninsulare costa est niente di che, a meno che non siate appassionati di palme!! Le isole invece veramente notevoli. Il colore del mare e' quello della costa smeralda, con il granito che circonda la spiaggia fatta solo di pezzi di corallo bianchi! Visibilita' perfetta, milioni di pesci colorati, squaletti e tartarughe marine. E cernie giganti che mi hanno fatto spaventare quando saltavano fuori dagli scogli col loro muso primordiale. Snorkelling bellissimo, appena di fronte alla spiaggia! Organizzavano tutti  i giorni mattina e pomeriggio dei giri in barca per fare snorkelling in posti diversi, ma i pesci piu' belli e le tartarughe stavano sugli scogli dietro al resort! Ovviamente! Il resort era organizzato tipo villaggio del mar rosso con pensione completa, anche perche' le isole sono un parco e a parte i resort non c'e' nient'altro. Peccato che il buffet non fosse all'altezza. Riso, pollo zuppe improbabili, verdure strane e anguria per 2 giorni!! Comunque loro erano contenti. I nostri compagni di villaggio infatti erano tutti malesi, per la maggor parte cinesi, con qualche singaporeano cinese. Noi eravamo gli unici western del resort e sulla spiaggia si vedevano pochi musi bianchi. Comunque quando ho visto che per la maggior parte erano cinesi mi sono rincuorata. La Malaysia e’ un paese musulmano abbastanza convinto, dove le donne girano con il velo da cui non spuntano i capelli e spesso indossano quei pastrani colorati che impediscono di vedere le forme; quindi in spiaggia non si sa  mai come regolarsi. Le donne musulmane in spiaggia hanno dei pantaloni ginnici fino ai piedi, normalmente neri e non troppo attillati, una maglia sopra nera larga e il velo. Mi aspettavo di vedere le cinesi con normali bikini. Invece no: stanno in minigonna tutto il tempo ma in spiaggia ci vanno con dei pantaloncini e la canottiera o una maglia con maniche. E in questo modo fanno il bagno. Boh!!! All’inizio ero un po’ in imbarazzo, unica in costume, poi diciamo che ho ovviato mettendomi anche io un maglia, quando facevo snorkelling, per evitare l’ustione; pero’ I pantloncini no! Che poi e’ peggio perche’ quando esci dall’acqua la maglia bagnata ti si attacca tutta addosso e non lascia spazio all’immaginazione (famoso concorso miss maglietta bagnata!!). E devo dire che per gli uomini la cosa e’ simile: i pantaloni da bagno arrivano fino al ginocchio e pochissimi vanno a torso nudo, tutti hanno una maglia di quelle in tessuto tecnico. Ma hanno anche un altro asso nella manica: fanno tutti il bagno col giubbotto salvagente. Sapete quello arancione che ti metti di solito quando fai le gite in gommone per andare a vedere le balene in America o in nord Europa (in mozambico non so come mai ma non li avevano….) Ecco quello. Quando noleggiavi l’atrezzatura per lo snorkelling ti davano, maschera boccaglio e giubbotto. Noi avevamo portato la nostra da casa con anche le pinne quindi abbiamo chiesto se il giubbotto fosse obbligatorio e capito che non lo era ovviamente non l’abbiamo preso. Invece vedevi queste masse di persone in acqua con sto coso arancione che galleggiava. Ma come fai a fare snorkelling con quella roba addosso che gia’ la maglia ti da fastidio? E poi stai a galla. Comunque sei ben protetto e di sicuro non affoghi!! Alla fine abbiamo lanciato la moda: i ragazzetti malesi piu’ smart all’ultima uscita si sono buttati in acqua senza giubbotto (che ero preoccupata che ne affogasse qualcuno, non volevo averlo sulla coscienza!!). Quindi la prossima volta che andate in spiaggia fate un pensiero alle povere donne malesi con i loro pantaloncini e i loro giubbottini. Potremmo lanciare la moda anche da noi, fa molto sportivo, sembra che tu stia per affrontare un impresa velistica incredibile, e copre se hai qualcosa che non vuoi far vedere!!
Vi lascio con un elenco di parole malesi, derivate direttamente dall’inglese, che fanno morir dal ridere. Sembra come quando da bambini imparavamo l’inglese e cominciavano a scrivere le prime parole.
Careta (car), Motosikal (motorcycle), Lori (lorry), Ambulans (ambulance), Sekolah (school)
Grandissimi!!!